Solitude
Acrilico, Tela
In quest’opera Elisabetta Tugnoli mette in scena il corpo come luogo di assenza e di ricerca. La figura piegata e raccolta non esprime soltanto chiusura o isolamento, ma il tentativo disperato di percepirsi, di sentire ciò che la patologia neurologica sottrae: mani, gambe, parti del torace che diventano silenziose, estranee, inabitabili.
Il gesto dello stringersi diventa così un atto di resistenza: provare a ricomporsi, a ritrovare un contatto minimo con sé stessi quando la sensibilità sfugge. Le pennellate dure, spezzate, e la materia graffiata restituiscono visivamente questa frattura percettiva, questa assenza di confini certi tra corpo e mondo.
Non è solo un autoritratto della malattia, ma una riflessione universale sulla fragilità: il corpo che non si sente diventa simbolo dell’essere umano che lotta per affermare la propria presenza, anche quando essa sembra dissolversi.
Informazioni generali
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Categoria: Arte Materica
Informazioni tecniche
- Misure: 50 cm x 100 cm x 4 cm
- Tecnica: Acrilico
- Stile: Materico
- Supporto: Tela
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA231691
- Archiviata il: 13/09/2025
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